A Campobasso, nel giorno della festività del Corpus Domini, i Misteri danno vita ad una suggestiva Processione che ha pochi paragoni in Italia e nel Mondo per la festosa partecipazione del popolo e per la maestosità degli ingegni che sfilano per le strade della città tra l’incredulità e la meraviglia degli astanti. Nati dalla sapiente unione della geniale creatività artistica dello scultore campobassano Paolo Saverio di Zinno (1718-1781) e della maestria dei valenti fabbri ferrai locali, i Misteri di Campobasso riassumono in sé non solo indubbie qualità artistiche e artigianali ma anche folclore, religiosità e devozione popolare.
Nati dalla sapiente unione della geniale creatività artistica di Paolo Saverio Di Zinno e della maestria dei valenti fabbri ferrai campobassani, i Misteri riassumono in sé non solo indubbie qualità artistiche e artigianali ma anche folclore, religiosità e devozione popolare creando una suggestiva processione che ha pochi paragoni in Italia e nel Mondo. Si tratta di “macchine “o “ingegni” costituite da una base di legno nella quale è inserita una struttura in ferro fucinato che sviluppandosi in verticale si ramifica e porta ad ogni estremità delle imbracature in ognuna delle quali viene posto un bambino. I bambini rappresentano angeli, diavoli, santi e madonne e sembrano sospesi nel vuoto perché i loro costumi mascherano struttura e imbracature. Sulla base del Mistero sono presenti altri personaggi interpretati, a seconda del ruolo, da bambini o da adulti. I Misteri vengono portati a spalla in processione per le vie della città e il passo cadenzato dei portatori, facendo oscillare la struttura in ferro, crea l’illusoria sensazione di vedere angeli e diavoli volare a diversi metri da terra. E’ da sottolineare l’intelligenza dell’artista e la grande capacità professionale dei suoi collaboratori fabbri che ben dimensionando la struttura e usando alcuni artifici costruttivi (tecnica della bollitura) sono riusciti a realizzare dei congegni che ancora oggi, dopo più di 250 anni, possiamo ammirare nella loro piena funzionalità. L’espressione “quadri viventi” ben si adatta a questi congegni in cui il dinamismo dei figuranti si fonde perfettamente con la staticità della struttura in ferro. Di Zinno, intorno al 1740, ideò ben ventiquattro Misteri ma sei non ressero al collaudo e altri sei, che rappresentavano il Corpo di Cristo (chiamato dal popolo “il Calicione” a causa della presenza di un grosso calice), la S.S. Trinità, S.Maria della Croce, la Madonna del Rosario (in cui il ferro principale della struttura poteva ruotare su se stesso quando il Mistero era fermo), S.Stefano e S.Lorenzo, furono distrutti durante il terremoto del 26 luglio 1805 dal crollo degli edifici in cui erano conservati. Da allora hanno sfilato i rimanenti dodici Misteri raffiguranti S.Isidoro, S.Crispino, S.Gennaro, Abramo, Maria Maddalena, S.Antonio Abate, l’Immacolata Concezione, S.Leonardo, S.Rocco, l’Assunta, S.Michele e S.Nicola fino al 1959 quando i cugini Tucci realizzarono un tredicesimo Mistero, il S.S. Cuore di Gesù, sulla base di un disegno attribuito al Di Zinno. I Misteri rappresentano scene dell’Antico e del Nuovo Testamento con chiari richiami a concetti come l’obbedienza a Dio (Mistero di Abramo), la punizione dei ribelli (Mistero di S.Michele), la grazia di Dio che accompagna la Vergine Maria dal primo all’ultimo momento della sua vita (Misteri dell’Immacolata Concezione e dell’Assunta), l’amore del Figlio di Dio per gli uomini (Mistero del S.S. Cuore di Gesù) e scene tratte dalla vita di alcuni Santi con l’invito a seguirne il virtuoso esempio ed affidarsi alla loro intercessione. Aprono la Processione i Misteri di S.Isidoro e S.Crispino, rispettivamente protettore dei contadini e dei calzolai, in ricordo delle Faci o Faglie (fig.1) che in passato i coloni e gli artigiani costruivano come ringraziamento a Dio per l’anno trascorso e che precedevano la processione del Corpus Domini.